Quando
ho qualche tristezza addosso preferisco il silenzio, la musica dei miei
pensieri, la nenia delle preghiere, il muto incitamento all’ottimismo.
Preferisco spazi ridotti, un angolo, una sedia, mobili e pareti a proteggermi,
ma anche il cammino lento, in luoghi appropriati. In genere scelgo la compagnia
di me stesso: nessuno mi conosce meglio.
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