Per
parlare del mio tennis, devo tornare indietro di qualche anno. Siamo alla fine
degli anni Sessanta, la Società Varesina di ginnastica e scherma è stata da
poco inaugurata, presidente è il cavalier Luigi Vaj (foto), che era stato allenatore
di mio papà Mario negli anni Quaranta e Cinquanta. Secondo Vaj -un vero
gentleman, dai modi raffinati e dall’animo nobile- la Varesina doveva essere
una famiglia, un luogo dove non si praticava solo la ginnastica. Per questo
organizzava attività extra, per cementare l’amicizia. Probabilmente amava il
tennis, fatto sta che organizzò addirittura dei corsi gratuiti per gli allievi
della Varesina, con un maestro. Presi qualche lezione, per anni si svolse anche
un torneo al coperto, ricordo che il mio allenatore Tazio Risi (grande
giocatore di tennis tavolo) se la cavava anche con il tennis. Imparai così i
fondamentali del tennis, che non praticai mai costantemente, ma che mi
accompagnò per parecchi anni. Giocavamo in vari campi della città e anche in
oratorio. Giocai con più costanza soprattutto quando venne inaugurato un campo
in sintetico proprio vicino a casa mia, il cosiddetto campo dell’Enel, ma ho
giocato anche sui campi del Kalimera, di Villa Toeplitz, a Induno….Memorabile
un incontro a Villa Toeplitz con mio cognato Cesare, in estate, nell’ora di
sole allo zenith, un match tirato, lui non era molto veloce di gambe ma aveva
una buona tecnica, finimmo piuttosto provati. Lui rischiò l’infarto. Ho voluto
parlare del tennis anzitutto per ricordare e abbracciare l’amico Luigi Vaj, ma
anche perché di tanto in tanto mi tiene compagnia come sport. In verità ora non
lo pratico da qualche anno. La sola foto che ho con la racchetta in mano risale
all’agosto del 1978, sono con mio fratello Marco in un campeggio di Marina
Palmense. Di lì a pochi giorni partiremo
per la naja.
Nessun commento:
Posta un commento