Nell’estate
del 1998, oltre alle Dolomiti, ci concedemmo anche una quindicina di giorni al
mare, a Pineto degli Abruzzi. Portai la bici, che mi permise di alternare l’attività:
corsa nella bellissima pineta e bici sulla salita di Mutignano (foto), e poi
verso Atri. La salita di Mutignano diventerà un classico delle mie vacanze a
Pineto, la citerò anni dopo, nel racconto ‘Cicale al carbonio’, scelta come
salita del mio immaginario Giro d’Italia. In verità però avevo già in mente un
nuovo obiettivo. Avevo letto ‘Correre è bello’ di Enrico Arcelli, avevo letto
un libro su Gelindo Bordin e la maratona, scritto dal mio amico Max Lodi,
maratoneta. La corsa mi stava prendendo più della bici. Rileggendo le uscite di
running programmate in quel 1998, noto fra le altre la salita di corsa al Campo
dei Fiori il 31 agosto, 9 km di salita in 57’10”, oppure una competitiva
Campus-Sacro Monte, il 13 settembre (6 km in 30’24”). Feci alcune corse del
Piede d’Oro, il 22 settembre andai a correre persino con Chicco Cantoreggi,
grande atleta dei 3000 siepi, che saltò per una bronchite l’Olimpiade di Montreal.
In bici salivo al Campo dei Fiori, in
scioltezza, intorno ai 45’ (tempo per me oggi non facile), di corsa viaggiavo
fra i 5’ e i 4’30” al mille. La forma stava salendo. Ed era chiaro il progetto:
correre una maratona.
56-continua
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