Dal
1978 torno al 1975, perché ho scordato di menzionare la preparazione sportiva
ai test di ammissione all’Isef, che è abbastanza divertente. Nel mese di
settembre 1975 dovevo affrontare le prove di ammissione all’Isef: tema, test
psico-attitudinali, prove atletiche, cioè un percorso ginnico in palestra, 100
metri, salto in alto, forse lancio del peso ma non sono sicuro. Temevo per i
100 metri, quindi chiesi al mio amico Gianni Argese, atleta della Belloli Marathon,
ottimo fondista, specialista dei 10.000, allenato da gente del calibro di
Enrico Arcelli, Roberto Gervasini e Gianni Bellorini, di darmi qualche dritta e
di prestarmi le scarpe chiodate. Più che dritte, mi volle stracciare in una
prova sui 400 metri, e ci riuscì. Il mio problema è che avevo uno scatto
bruciante, ma di venti metri non di più, abituato alle rincorse brevi del
volteggio al cavallo. Infatti alla prova Isef, nei 100 metri, ero in testa i
primi 30, poi gradualmente venni raggiunto e superato, finendo con un modesto
tempo oltre i 13 secondi. Molto meglio nel salto in alto stile Fosboury (1.75),
nessun problema nella prova di palestra. Inviai alla foto per l’ammissione Isef
questa che vedete, in tenuta ginnica, con la maglia della Lombardia, meritata
due volte (come già scritto), a Trieste e a Varese. Allora sapevo ancora
eseguire la spaccata sagittale destra.
37-continua
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