Tornato
a Malles dopo la vita da nababbi a Merano, mi restavano ancora due mesi di
naja. Ma l’inizio di luglio era già segnato: campo estivo, dal 2 al 14 luglio.
Lo ricordo come una gran fatica, tanta pioggia e anche neve, un po’di sole. Si
dormiva nelle tende da campo. Ci si alzava alle 3 del mattino, dopo un paio d’ore
via in marcia. Questo l’itinerario: in ACM sino al Passo del Tonale, che ben
conoscevo, discesa a Sozzine, Ponte di Legno, Pezzo, salita al Passo Gavia con
la neve, discesa a Santa Caterina di Valfurva (foto), Rifugio Sobretta, Cima
Sobretta (foto), Premadio, laghi di Cancano, 4^ Cantoniera dello Stelvio (foto),
Trafoi, Malles. Non restava ora che attendere il congedo. Altre possibilità per
fare sport non ne avevo. Me ne inventai subito una. Mi feci spedire la mia bici
da corsa in caserma ed iniziai ad allenarmi, nel tempo libero. Ecco, in foto,
la salita all’Ofenpass. E così, il 4 settembre del 1979, alle 6 del mattino
partivo in bici dalla caserma. Alle 6.20 ero a Prato allo Stelvio, alle 8.40 in
cima al Passo Stelvio (foto), che per la prima (e sino ad ora unica) volta affrontavo
dal versante altoatesino, a mezzogiorno ero a Sondrio, dove pranzavo dalla mia
amica e compagna Isef Licia. Alle 15.30 ero a Domaso, in fondo al lago di Como,
alle 18.30 a Cernobbio, alle 20.15 ero a Varese. Avevo pedalato per 250 km,
quello che resta il mio record come chilometri di tappa in un giorno. Riprendeva la mia vita da civile. Ci sarebbe stato
ancora il tempo per lo sport?
46-continua
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