Domenica
24 luglio 1977: la immagino come la domenica del mio trionfo. Alle 4.30 sono
già in sella, lascio nel buio di Ponte di Legno la pensione Cervo. Non ho luci
sulla bici, mi fido della vista e del fatto che in Val Camonica, a quell’ora,
non passa anima viva. Ho fatto male i conti. Dopo dieci chilometri di prudente
discesa, a due km da Edolo (foto), prendo una buca e un’imprecazione sveglia la
valle. Non cado ma il bilancio è sconsolante: il cerchione anteriore è piegato,
il palmer anteriore è bucato, quello posteriore distrutto. Cammino mestamente
verso Edolo. E’ domenica, nessun ciclista è aperto, non posso riparare da solo
la bici, il cerchione è fuori uso. Spedisco a casa la bici ferita in treno
(lire 10.400!), prendo un bus e arrivo a Milano alle 10.30. Salgo in treno e
alle 11.35 sono a casa. La fine è ingloriosa, ma i Km percorsi in bici sono
comunque 634, con molta salita. L’esperienza è stata dura ma insieme sono stati
assai lievi i momenti esaltanti. Non ho sofferto di solitudine, e tutto sommato
sono felice di aver rischiato, partendo da Le Prese verso lo Stelvio, dopo una
notte in bianco e un orecchio fuori uso. Circa l’orecchio, riprenderò a
sentirci normalmente dopo qualche mese.
32-continua
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