Prospettive
future? A parte il romanzo da finire, non so. Augurarsi altri trent’anni di
scrittura sarebbe eccessivo, una pretesa esagerata…viviamo giorno dopo giorno.
Soprattutto VIVIAMO. La mia è certamente una scrittura di invenzione, ma molto
radicata nella realtà: non è fantasy, non è fantascienza, non amo i gialli, le
mie non sono trame che nascono dai libri, non sono alla ricerca soprattutto della
forma originale, innovativa. Quindi l’impegno, la speranza, il desiderio è di
vivere..sarebbe bello VOLARE, come direbbe Mock, ma quello resta un sogno. Ha
scritto un autore (non ricordo chi): “Non
è difficile scrivere poesie, è difficile vivere.”
Chiudo
quindi queste pagine, che ho compilato soprattutto per me. Avevo bisogno di
fare un po’ di ordine, di appuntare qualche data, qualche evento e soprattutto
qualche emozione. La memoria, lentamente ma inesorabilmente, se ne va. Ciò che
oggi ricordo potrebbe essere nebbia domani. Meglio scrivere. Ecco un altro
vantaggio della scrittura. Spero di non chiudere qui l’avventura. Ma anche se
ciò capitasse, potrei comunque dire, parafrasando Piero Chiara: “….Poi,
senza che avessi fatto nulla per meritarmelo, a trent’anni è venuto questo dono
dello scrivere, e questo successo, quale che sia. Di più sarebbe stupido
pretendere…”
100-fine
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