Da due anni ho l’incarico, avuto dalla Famiglia Bosina, di curare il Calandàri. Un impegno che ho accettato con piacere, per tanti motivi, soprattutto perché il Calandàri dra Famiglia Bosina ha la mia età, è del 1956. Eppure non era iniziata bene con questo volume, quando caporedattore era Clemente Maggiora. Mi ero proposto con un lungo articolo, una sintesi del mio libro sulla Banda di Velate, che il severo e preciso Maggiora aveva cassato: “Qui si pubblicano solo testi inediti.” Poi però era andata meglio. Anni fa ricevetti l’incarico di sostituire Mario Lodi nella rubrica ‘Cronaca in sintesi’, che lo storico direttore de La Prealpina aveva curato per decenni. Un onore per me. Infine la proposta di avvicendare Ettore Pagani (in ‘pensione’ per raggiunti limiti di età) nella conduzione del Calandàri. Mi piace coordinare il lavoro di decine di giornalisti, storici locali, narratori, poeti, amanti della scrittura, della nostra cara Varese, letta nel passato, nel presente e nel futuro. Come scrittore intervengo con la Cronaca in sintesi e poco altro, scelgo le fotografie, propongo argomenti. Il libro viene poi presentato, come da tradizione, alla Festa degli Auguri della Famiglia Bosina, il 7 dicembre di ogni anno. In foto, la presentazione del 2015.
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