Fra
l’estate del 2013 e l’estate del 2015, la mia scrittura è inevitabilmente coinvolta
nel soffrire di mio fratello Marco. Ancora una volta diventa per me medicina,
luogo del silenzio e della riflessione, per cercare di capire, per pregare, per
dare un qualche senso a giorni e pensieri che faticano ad avere speranza. Non
desidero più scrivere libri su commissione, ma quando l’amico Attilio mi chiede
di collaborare ad un piccolo libro, a ricordo dei dieci anni dalla morte
prematura del figlio Fabio, non posso dire di no. Non è facile questo lavoro,
le interviste a chi tanto ha sofferto e soffre, ma accetto la nuova sfida. Mi conforta
il fatto che sarà con me il giornalista, narratore e amico Riccardo Prando, che
Attilio farà tutto il lavoro di editing, che già parecchio materiale è stato
raccolto. Esce così, nel mese di giugno del 2015, ‘Il sorriso e la stella di
Fabio’, presentato durante il tradizionale Memorial ‘Fabio Aletti’.
94-continua
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