domenica 29 maggio 2016

Il mio Dio - 12




Nel 1975 iniziai a scrivere un diario personale, partenza della mia ‘carriera’ di scrittore, che oggi mi aiuta a rivivere quel tempo. Fra le prime cose scritte, ecco un richiamo alla minivacanza Shalom a Livo (foto), che descrivo come un bellissimo momento di crescita nell’amicizia. Se ripenso a quel tempo, non trovo alcun dubbio su Dio, sulla sua esistenza e sul fatto che la Chiesa cattolica (incarnata per me soprattutto nella comunità Shalom) sia il luogo della mia crescita e della mia vita. Trovo (leggendo nel diario e nella mia memoria) soprattutto la richiesta a Dio, nella preghiera, perché mi aiuti a superare i miei limiti caratteriali, soprattutto egoismo, chiusura in me stesso. Trovo nella preghiera la richiesta di aiuto a capire i miei sentimenti, a trovare il coraggio per scelte definitive (il lavoro, la ragazza…), ad accettare le indicazioni dell’autorità (cioè don Angelo) anche se a volte incomprensibili. Trovo l’obbedienza ad una scelta di servizio verso gli altri, di attenzione agli altri, così in contrasto con la mia voglia di pensare ai fatti miei. Dio diventava l’aiuto per aderire ad una linea di condotta che appariva troppo esigente, rispetto a ciò che noi potevamo notare al di fuori del cancello dell’oratorio ‘Molina’. In quegli anni 1975-1976-1977 la mia fede venne poi messa alla prova dalla malattia di mia mamma Ines e da un problema di salute mio, ampiamente descritto nel citato diario verde. Una sofferenza familiare e personale che entrava con violenza nella mia vita, insinuando i primi dubbi e le prime, assai velate proteste verso il Creatore.

12-continua

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