Nel
1975 iniziai a scrivere un diario personale, partenza della mia ‘carriera’ di
scrittore, che oggi mi aiuta a rivivere quel tempo. Fra le prime cose scritte,
ecco un richiamo alla minivacanza Shalom a Livo (foto), che descrivo come un
bellissimo momento di crescita nell’amicizia. Se ripenso a quel tempo, non
trovo alcun dubbio su Dio, sulla sua esistenza e sul fatto che la Chiesa
cattolica (incarnata per me soprattutto nella comunità Shalom) sia il luogo
della mia crescita e della mia vita. Trovo (leggendo nel diario e nella mia
memoria) soprattutto la richiesta a Dio, nella preghiera, perché mi aiuti a
superare i miei limiti caratteriali, soprattutto egoismo, chiusura in me
stesso. Trovo nella preghiera la richiesta di aiuto a capire i miei sentimenti,
a trovare il coraggio per scelte definitive (il lavoro, la ragazza…), ad
accettare le indicazioni dell’autorità (cioè don Angelo) anche se a volte
incomprensibili. Trovo l’obbedienza ad una scelta di servizio verso gli altri,
di attenzione agli altri, così in contrasto con la mia voglia di pensare ai
fatti miei. Dio diventava l’aiuto per aderire ad una linea di condotta che
appariva troppo esigente, rispetto a ciò che noi potevamo notare al di fuori del
cancello dell’oratorio ‘Molina’. In quegli anni 1975-1976-1977 la mia fede
venne poi messa alla prova dalla malattia di mia mamma Ines e da un problema di
salute mio, ampiamente descritto nel citato diario verde. Una sofferenza familiare
e personale che entrava con violenza nella mia vita, insinuando i primi dubbi e
le prime, assai velate proteste verso il Creatore.
12-continua
Nessun commento:
Posta un commento