Quella
fu la goccia, il fattore scatenante che causò il travaso, lo stato di malessere
che mi agguantò la domenica successiva, 24 luglio, e che mi accompagnerà per
mesi. Una serie di fattori, negli anni, avevano logorato il mio equilibrio
psichico, che andò in tilt. Quella domenica mattina di gran caldo mi svegliai
con una forte crisi d’ansia, che mi sorprese, perché non la conoscevo. Cercai di
calmarmi in tutti i modi, presi parte anche alla corsa di Barasso (km 17 in 81’37”)
ma ciò non valse a tranquillizzarmi. Il cuore correva incontrollato e lo
stomaco si chiudeva, impedendomi di mangiare. La farò breve, perché qui si
parla di sport. Sarà l’inizio di un lungo periodo per me di sofferenza e
insieme di novità. Mi ritrovavo all’improvviso come senza pelle, privo di
protezione, quindi ogni stato d’animo era amplificato, sia nel bene che nel male.
Cercai di riprender subito a nuotare a Monate, e in effetti in quell’estate ci
riuscii, pur con qualche difficoltà. Continuai anche con la bici, tanto che
proprio in quel 2005, il 23 settembre, stabilii il mio personal best al Campo
dei Fiori in 37’34”, ancora imbattuto. Ma ad ottobre la crisi si amplificò, e
dopo qualche tentativo di nuoto in piscina mollai il nuoto. Quell’autunno-inverno
fu molto duro.
80-continua
Nessun commento:
Posta un commento