Contrariamente
alle mie abitudini, iniziai l’anno sportivo 2005 senza la tradizionale salita
di corsa al Campo dei Fiori del 1° gennaio, ma con una più modesta corsa lungo
la rizzàda delle Cappelle. Programmi per quell’anno? Niente nuove gare di
triathlon, perché ciò comportava l’iscrizione ad una società sportiva, la
visita medica obbligatoria e costi piuttosto elevati per raggiungere i posti
gara, mai vicini a Varese. Ma a parte
ciò, stava calando in me la tensione agonistica, sostituita di grado in grado
dal puro amore per il movimento, per l’attività all’aria aperta, senza finalità
che non fossero il piacere. Con qualche eccezione. Avevo sempre in mente di
vivere l’esperienza di un winter triathlon, insieme a quella di una traversata
a nuoto che non fosse l’invitante ma limitato lago di Monate. Per il primo obiettivo,
grazie alla neve, sciai non poco a Brinzio, mentre per il secondo continuai con
gli allenamenti in piscina e, in estate, al lago di Monate. Così azzerai ogni
indugio e mi iscrissi alla traversata Stresa-Reno. Anzi, per la verità la
decisione la presi solo la mattina di sabato 23 luglio quando, dopo essere
stato a Ranco in mtb, puntai le gomme verso Reno di Leggiuno e, visto il meteo
e il lago senza onde, decisi di iscrivermi, al costo di 25 euro. Ma l’attesa fu
lunga, il cielo si coprì di nuvole, la temperatura si abbassò ma il lago restò
con moto ondoso più che accettabile. In motoscafo ci portarono da Reno alla
partenza, vicino a Stresa. Non ero tranquillo, la traversata mi pareva troppo
ardua per me. Mi avevano detto che avrei dovuto prendere come punto di
riferimento l’eremo di Santa Caterina del Sasso-Bàllaro e puntare dritto là. Ma
mi pareva lontanissimo. Ero sul punto di ritirarmi ma, come era stato il caso
di Lecco, il coraggio degli altri alimentò il mio, così alle 14.45 entrai nelle
acque del Verbano insieme a tanti altri ‘pazzi’. Davanti a me oltre 3 km di
traversata. Cielo grigio, acqua grigia, un panorama poco invitante. Avevo
calcolato che ci avrei messo un’ora e mezza. Partii con prudenza, adagio
adagio.
78-continua
Nessun commento:
Posta un commento