Continuo
con le salite in bici al Campo dei Fiori: fa molto caldo in quel mese di
luglio. Per me fare sport è anche pregare, per questo continuo a pedalare, a correre,
nonostante mio fratello Marco stia soffrendo in un letto d’ospedale. Approfittando
delle brevi vacanze in Val Gardena, cerco di realizzare il mio obiettivo di una
salita importante. Desidero rifare il passo dello Stelvio in bici, come nel
1977, partendo da Bormio. Quasi quarant’anni dopo eccomi ancora lì, alle 6.15
del mattino di sabato 1 agosto, passare sotto il cartello di Bormio, verso gli
oltre 20 km che mi separano dal passo. Nuvole, poi nebbia che sale dal basso,
poi anche pioggia e qualche fiocco di neve. Fa un gran freddo ma non mollo. Penso
e prego spesso per Mock. E’ con me. Porto la sua maglietta. Sono al Passo dello
Stelvio alle 8.25, due ore e dieci minuti di salita. Piove quindi mi risparmio
la discesa. Foto di rito e subito in auto, verso l’amata Val Gardena. Saranno
pochi giorni di una vacanza senza sorrisi, rientro anticipato, niente passo
Pordoi, niente Passo Sella o Gardena, ma il grande dolore della morte di Marco,
giovedì 6 agosto. Per un attimo, tutto si ferma. Tutto perde senso, valore.
Tutto appare inutile, uno sforzo vano, verso il nulla.
95-continua
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