Nel
1967 arrivò a Biumo Inferiore, fresco di ordinazione sacerdotale, coadiutore di
prima nomina, un venticinquenne proveniente da San Giorgio su Legnano: don
Angelo Morelli. Ho rare immagini di quegli esordi: un giovane prete già con radi
capelli, una Vespa, un sorriso stirato, un sacerdote che non metteva simpatia a
prima vista. Di questo don Angelo parlerò diffusamente qui, perché è stato
senza dubbio il prete che più ha condizionato anni decisivi della mia vita, del
mio cammino religioso, soprattutto fra gli anni 1974-1984. Dieci anni cruciali,
i miei 18-28 anni. Ma in principio, i primi anni, lo osservavo da una certa distanza,
non influiva più di tanto sulla mia presenza in oratorio, dove andavo
soprattutto per giocare a pallone. Non si parlava ancora, per me, di servizio
all’oratorio e alla comunità. Salutavo con l’arrivo di don Angelo il precedente
coadiutore don Vincenzo Cavenago e il suo mitico padre, il signor Luigi, che
teneva un orto sulla collinetta del campo da calcio e ci sgridava urlando ‘animai!
(animali!)’ quando ci beccava da quelle parti.
7-continua
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