Questa
immagine è della vacanza Shalom in Val Gardena del 1976: i miei vent’anni. La pubblico
perché dietro a me c’è proprio don Angelo. E allora, dopo aver sottolineato nel
precedente post alcuni suoi limiti caratteriali, ora mi sento di ringraziarlo
perché devo soprattutto a lui (e alla mia famiglia) il mio grande amore per le
dolomiti e la montagna. In quegli anni, il tempo delle nostre vacanze in Val
Gardena e poi a San Martino di Castrozza e ancora in Val Gardena, il don corse
anche alcuni rischi, accompagnando un così numeroso gruppo di giovani su
sentieri niente affatto agevoli, convinto che quell’esperienza di vita comune
potesse rinsaldare la nostra amicizia e farci incontrare Dio nella natura.
Inoltre questa foto ha per me un valore particolare. Gli anfibi neri che ho ai
piedi qualche giorno dopo si sarebbero distrutti causa una mia caduta nella
discesa dal rifugio re Alberto verso il rifugio Vajolet. Una caduta
spettacolare, frutto della mia imprudenza (scendevo di corsa), che avrebbe potuto
causare a me ben altri guai, oltre agli scarponi rotti. Se esiste un angelo
custode, quel giorno lo costrinsi a lavorare.
15-continua
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