Il
progetto Maratona era dunque partito e avevo scelto anche quale maratona
correre. Volevo correrla nella primavera del 1999, scegliendo una località non
troppo lontana da Varese: scelsi la Maratona di Piacenza. E via con gli allenamenti.
Cercai di allenarmi con un minimo di testa e con una certa scientificità,
avendo a disposizione il libro di Arcelli ‘Correre è bello’ e altre letture.
Cominciai ad andare sempre più spesso anche sulla pista (un po’ scalcinata, in
verità) dello stadio ‘Ossola’ (foto) a provare ripetute sui mille e il test
dell’ora. Il 17 settembre in un’ora feci Km 13,800. Ma il primo ottobre, ecco
una prima mazzata alla preparazione. Facendo una partitella a basket con amici,
nella palestra della Dante, mi infortunai: distorsione tibio-tarsica con
sospetta frattura zona distale perone, 15 giorni di stecca gessata!!!! Vedevo
andarsene la maratona di Piacenza. Ma mantenni la speranza. Dopo 10 giorni
tolsi da solo la stecca e ripresi con la bici. Il 12 già cercavo di correre
lentamente, alla fine di ottobre ero già tornato quasi ai miei ritmi. Il 5
novembre correvo un 10.000 in 48’20”, mi allenavo anche in salita sulle
cappelle. Ma ecco un’altra insidia. L’8 novembre, correndo la classica ‘Frigo
Nereo’, avvertii un dolore al ginocchio destro. Per farla breve, da quel
momento in avanti, iniziavo a correre e dopo pochi minuti questo dolore, sempre
più intenso, mi bloccava. Ancora una volta ero costretto a interrompere la
preparazione. Venne in mio soccorso la bici: pedalare in salita non mi
provocava dolore. Quindi continuai con le salite al Campo dei Fiori in bici e
con lente corsette in palestra alla Vidoletti. Terminai la stagione sportiva
1998 con 1.353 Km di corsa e 3.358 Km in bici.
57-continua
Nessun commento:
Posta un commento