ph silvia d'ambrosio
Un narratore, cioè chi scrive romanzi e racconti, è tendenzialmente un pavido? Direi di sì. Già la scelta della scrittura significa optare per una sorta di protezione, di distanza....il fatto poi di tenere il piede anche in dieci scarpe (a seconda del numero dei personaggi nei quali l'autore si nasconde) la dice lunga sulla sua paura della verità. Ma in fondo al lettore questo poco importa. Il lettore ha bisogno di riconoscersi in un personaggio, di rileggere ciò che lui sente, intuisce in modo nuovo, forse più efficace. Al lettore interessa la storia, l'attesa di un esito, mentre l'autore raduna i suoi personaggi, uno di fianco all'altro, si ritrova e si compiace.
Non so... può essere vero anche il contrario: uno scrive proprio per non nascondersi e allora non è paio ma coraggioso. Script Manenti!
RispondiEliminaNaturalmente scripta manent
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