sabato 13 febbraio 2016

La mia scrittura - 23

                                                                                                     ph carlozanzi



E nel frattempo, tra la fine del 1989 e i primi anni Novanta, prendeva corpo il mio secondo romanzo. Romanzo almeno nelle intenzioni. Mi dilungherò un poco rispetto a ‘L’ultimo nemico’, perché la sua genesi è stata articolata, rivisitata, ampliata e poi ridotta. Un lungo iter che cercherò di descrivere. Nonostante le fatiche per trovare un editore al mio primo romanzo, ‘La Comune di Barbara’, il desiderio di scrivere mi portava a non fermarmi di fronte alle difficoltà. Ricordo in quegli anni, il mio amico nonché direttore spirituale a Villa Cagnola, Monsignor Adriano Caprioli (oggi vescovo) mi disse: “Se continui a scrivere, vuol dire che è davvero un tuo bisogno. Non credo che smetterai.” L’idea di partenza era di sviluppare, attraverso una storia d’invenzione, le tematiche che avevo trattato ne ‘In cammino con il Signore della Vita’, le mie tematiche: sofferenza, morte, male, Dio, il Nemico. Ho pensato ad una storia che si sviluppava fra Milano, Maccagno, Monteviasco. Ma a Monteviasco, singolare paesino che si raggiunge solo a piedi o con la funicolare, non ci ero mai stato. Ricordo che venne in mio soccorso il caro preside della Vidoletti, Lorenzo Morcelli. Era un uomo di cultura di vasto sapere, un vero gentleman che aveva apprezzato (pur con qualche riserva) il mio primo romanzo. Fu lui ad incoraggiarmi e a prestarmi un bel libro su Monteviasco, che mi servì per ambientare parte del romanzo. Maccagno la conoscevo, ho sfruttato le mie conoscenze nella pesca. Dopo aver completato una prima versione, andai a vedere i luoghi, salii per la prima volta a Monteviasco. Per farla breve, finito il romanzo, convinto di aver raggiunto un risultato certamente superiore a ‘La Comune di Barbara’, partii alla ricerca di un editore. Ma questa volta non mi mossi alla cieca, un po’ di esperienza me l’ero fatta. Anzitutto cominciai a considerare l’ipotesi di partecipare ad un premio letterario, che prevedesse la pubblicazione dell’opera in caso di vittoria. Faceva al caso mio il Premio Mont Blanc, per autori mi pare sotto i 45 anni. I primi due lavori sarebbero stati pubblicati, il primo da Camunia, il secondo dalle Edizioni San Paolo, due case editrici di ottimo livello. Cominciò così la lotta a distanza (per la verità non ci fu mai partita) fra il sottoscritto e il mio coetaneo Andrea Vitali, che vinse (seconda una varesina, oggi mia amica, come Andrea, e cioè Annalina Molteni) e venne pubblicato da Camunia, dell’editore-scrittore Raffaele Crovi. Il dottor Vitali, medico-scrittore, è un vincente (almeno per ciò che riguarda il successo editoriale) e cominciò subito bene. Fallito il Premio Mont Blanc, passai alle conoscenze, e una su tutte: Mario Spinella.  

23-continua

in foto: il lago Maggiore e i suoi monti, dove è ambientato 'L'ultimo nemico'

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