E
nel frattempo, tra la fine del 1989 e i primi anni Novanta, prendeva corpo il
mio secondo romanzo. Romanzo almeno nelle intenzioni. Mi dilungherò un poco rispetto
a ‘L’ultimo nemico’, perché la sua genesi è stata articolata, rivisitata,
ampliata e poi ridotta. Un lungo iter che cercherò di descrivere. Nonostante le
fatiche per trovare un editore al mio primo romanzo, ‘La Comune di Barbara’, il
desiderio di scrivere mi portava a non fermarmi di fronte alle difficoltà.
Ricordo in quegli anni, il mio amico nonché direttore spirituale a Villa
Cagnola, Monsignor Adriano Caprioli (oggi vescovo) mi disse: “Se continui a
scrivere, vuol dire che è davvero un tuo bisogno. Non credo che smetterai.” L’idea
di partenza era di sviluppare, attraverso una storia d’invenzione, le tematiche
che avevo trattato ne ‘In cammino con il Signore della Vita’, le mie tematiche:
sofferenza, morte, male, Dio, il Nemico. Ho pensato ad una storia che si
sviluppava fra Milano, Maccagno, Monteviasco. Ma a Monteviasco, singolare paesino
che si raggiunge solo a piedi o con la funicolare, non ci ero mai stato.
Ricordo che venne in mio soccorso il caro preside della Vidoletti, Lorenzo
Morcelli. Era un uomo di cultura di vasto sapere, un vero gentleman che aveva
apprezzato (pur con qualche riserva) il mio primo romanzo. Fu lui ad
incoraggiarmi e a prestarmi un bel libro su Monteviasco, che mi servì per
ambientare parte del romanzo. Maccagno la conoscevo, ho sfruttato le mie
conoscenze nella pesca. Dopo aver completato una prima versione, andai a vedere
i luoghi, salii per la prima volta a Monteviasco. Per farla breve, finito il
romanzo, convinto di aver raggiunto un risultato certamente superiore a ‘La
Comune di Barbara’, partii alla ricerca di un editore. Ma questa volta non mi
mossi alla cieca, un po’ di esperienza me l’ero fatta. Anzitutto cominciai a
considerare l’ipotesi di partecipare ad un premio letterario, che prevedesse la
pubblicazione dell’opera in caso di vittoria. Faceva al caso mio il Premio Mont
Blanc, per autori mi pare sotto i 45 anni. I primi due lavori sarebbero stati
pubblicati, il primo da Camunia, il secondo dalle Edizioni San Paolo, due case
editrici di ottimo livello. Cominciò così la lotta a distanza (per la verità
non ci fu mai partita) fra il sottoscritto e il mio coetaneo Andrea Vitali, che
vinse (seconda una varesina, oggi mia amica, come Andrea, e cioè Annalina
Molteni) e venne pubblicato da Camunia, dell’editore-scrittore Raffaele Crovi.
Il dottor Vitali, medico-scrittore, è un vincente (almeno per ciò che riguarda
il successo editoriale) e cominciò subito bene. Fallito il Premio Mont Blanc,
passai alle conoscenze, e una su tutte: Mario Spinella.
23-continua
in foto: il lago Maggiore e i suoi monti, dove è ambientato 'L'ultimo nemico'
Nessun commento:
Posta un commento