martedì 23 febbraio 2016

La mia scrittura - 37



Mi permetto a questo punto di aprire una parentesi, per descrivere l’evoluzione della mia scrittura, non come stile, ma come strumenti. E devo dire un grazie enorme al giornalismo se ho imparato a scrivere direttamente sulla macchina da scrivere, e poi sul pc. Inizialmente scrivevo sempre prima a mano, poi battevo a macchina. I tempi del giornalismo mi hanno ‘obbligato’  a scrivere direttamente a macchina, e non è stato facile. La distanza fra il pensiero e la scrittura a mano è più breve, la macchina da scrivere aumenta lo spazio, mette una barriera, bisogna farci l’abitudine. Prima ho imparato con i pezzi giornalistici, poi sono passato a scrivere direttamente a macchina anche i testi di narrativa. Ci sono scrittori che non superano mai questa fase. Non che sia necessaria, ma velocizza molto i tempi. Ad esempio Andrea Vitali scrive ancora prima a mano, con la matita (nemmeno con la biro), e poi batte sul pc. Decisivo è stato poi l’avvento del notebook, che ho senz’altro usato già a partire dal libro su Maroni, agli inizi del 1994. Avevo un meraviglioso notebook Highscreen, simile a quello in foto. Il mio non funzionava più e qualche anno fa l’ho eliminato. Per uno scrittore il computer è una vera pacchia, e lo è ancora di più per chi ama anche la fotografia, come me. Un’altra vita.     


37-continua

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