Per
quindici anni, dal 1984 al 1999, ho mantenuto un dialogo costante, scritto, con
mamma Ines, riportato in tre libretti, stampati in poche copie, solo per i miei
familiari. Nel primo, che ho intitolato ‘Da
quel balcone’, dialoghi 1984-1999 ho voluto pubblicare la foto del nostro
balcone in via Ugo Foscolo (il balcone più piccolo, in alto), la nostra
abitazione dal 1956 al 1961.
Come
introduzione al primo libretto, il 7 dicembre 1990, scrivevo queste note, che
credo riassumano bene il senso di questa mia scrittura privata:
“Ho scritto e scrivo questo
dialogo con mamma Ines perché il legame non si sfilacci, mortificato dalla
dimenticanza e dagli ‘affari’, che elidono ricordi ed emozioni. Pochi pensieri,
sovente ripetuti, con temi ricorrenti e, più sollecito di altri, l’incontro con
la morte, obbligato e misterioso, drammatico e volto alla speranza. Non
potrebbe essere altrimenti perché mamma Ines è morta, sei anni or sono. Apro
queste pagine a mio padre, ai miei
fratelli, ai parenti più intimi, sperando che possano contribuire a
riabbracciarla. Condividiamo una comune lacerazione e la medesima attesa di
quell’Incontro.”
36-continua
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