martedì 16 febbraio 2016

La mia scrittura - 28



Il dialogo epistolare con Gino Montesanto continuò a lungo. In una lettera del 13 luglio 1993 così scrive:
“…L’esperienza giornalistica è utile, ti fa conoscere di più la vita, il prossimo nel bene e nel male: a  uno scrittore tutto questo serve, è illuminante. Anche se porta via tempo….Se ti sta a cuore di scrivere una storia, una situazione, un dialogo, vai tranquillo, fidati di te stesso, del tuo fiuto, non pensare troppo al lettore. Fra lo scrittore e il lettore prima o poi si stabilisce un contatto. Guai, secondo me, a voler essere moralisti: se mai, morali….Tu sei irrimediabilmente cristiano, sei segnato, hai l’imprinting. Non puoi barare. Ma non devi neanche ostentare questa tua dimensione. Se mai usa ancora di più l’ironia che possiedi. (Devi sapere però che per il ‘sentire’ da cristiano, nel mondo d’oggi non c’è tanto spazio: le strade del successo sono aperte a chi nega Dio, a chi lo prende in giro, a chi è laicamente furbo.)…..Sono passato al tu: se anche a te verrà spontaneo –o quasi- la nostra corrispondenza ne guadagnerà….”
Non so bene come andarono le cose, credo in modo non proprio elegantissimo, fatto sta che Gino Montesanto nel 1994 non era più nella Giuria del Premio Chiara. Nel frattempo, confortato dalle sue parole e dalle sue osservazioni, alla fine del 1993 decisi di propormi a qualche editore locale, visti gli insuccessi presso editori nazionali. Pensai a Lativa, di Ernesto e Giuseppe Redaelli. Come giornalista da quattro anni, e soprattutto come cronista della vita politica varesina dal 1992, avevo un minimo di conoscenze e di buona reputazione, gli editori mi conoscevano e non ci fu quindi subito un rifiuto. Mi dissero di attendere, che avrebbero valutato la cosa. Ma ciò che permise di concludere il contratto fu la mia proposta di scrivere la biografia di Roberto Maroni, leader politico di una Lega sempre più forte.
“Bene, allora se scrive il libro su Maroni pubblichiamo anche la sua raccolta di racconti.” E l’affare fu siglato.

Nella primavera del 1994, giusto in tempo per partecipare al Premio Chiara, uscì finalmente la mia raccolta di racconti ‘L’ultimo nemico’, dopo un iter di almeno cinque anni.

28-continua

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