Il
dialogo epistolare con Gino Montesanto continuò a lungo. In una lettera del 13
luglio 1993 così scrive:
“…L’esperienza
giornalistica è utile, ti fa conoscere di più la vita, il prossimo nel bene e
nel male: a uno scrittore tutto questo
serve, è illuminante. Anche se porta via tempo….Se ti sta a cuore di scrivere
una storia, una situazione, un dialogo, vai tranquillo, fidati di te stesso,
del tuo fiuto, non pensare troppo al lettore. Fra lo scrittore e il lettore
prima o poi si stabilisce un contatto. Guai, secondo me, a voler essere
moralisti: se mai, morali….Tu sei irrimediabilmente cristiano, sei segnato, hai
l’imprinting. Non puoi barare. Ma non devi neanche ostentare questa tua
dimensione. Se mai usa ancora di più l’ironia che possiedi. (Devi sapere però
che per il ‘sentire’ da cristiano, nel mondo d’oggi non c’è tanto spazio: le
strade del successo sono aperte a chi nega Dio, a chi lo prende in giro, a chi
è laicamente furbo.)…..Sono passato al tu: se anche a te verrà spontaneo –o
quasi- la nostra corrispondenza ne guadagnerà….”
Non
so bene come andarono le cose, credo in modo non proprio elegantissimo, fatto
sta che Gino Montesanto nel 1994 non era più nella Giuria del Premio Chiara.
Nel frattempo, confortato dalle sue parole e dalle sue osservazioni, alla fine
del 1993 decisi di propormi a qualche editore locale, visti gli insuccessi presso
editori nazionali. Pensai a Lativa, di Ernesto e Giuseppe Redaelli. Come
giornalista da quattro anni, e soprattutto come cronista della vita politica
varesina dal 1992, avevo un minimo di conoscenze e di buona reputazione, gli
editori mi conoscevano e non ci fu quindi subito un rifiuto. Mi dissero di
attendere, che avrebbero valutato la cosa. Ma ciò che permise di concludere il
contratto fu la mia proposta di scrivere la biografia di Roberto Maroni, leader
politico di una Lega sempre più forte.
“Bene,
allora se scrive il libro su Maroni pubblichiamo anche la sua raccolta di
racconti.” E l’affare fu siglato.
Nella
primavera del 1994, giusto in tempo per partecipare al Premio Chiara, uscì
finalmente la mia raccolta di racconti ‘L’ultimo nemico’, dopo un iter di almeno
cinque anni.
28-continua
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