venerdì 26 febbraio 2016

La mia scrittura - 40



Ho scritto ‘Luzine’ ancora a mano, su vecchie agende. Questo nuovo romanzo segna la fine della mia abitudine di scrivere solo al mattino. Mi alzavo sempre presto ma dopo un po’ il sonno aveva la meglio, così me ne tornavo a letto. Ho così imparato a sfruttare altri momenti della giornata, a casa ma soprattutto fuori casa: in un’aula scolastica, nelle chiese. Ricordo che salivo spesso nella piccola chiesa di Fogliaro, dove si erano sposati i miei genitori nel luglio del 1953. Il primo dattiloscritto di Luzine è ancora battuto a macchina da scrivere. Per la prima volta scelsi sia la prima che la terza persona, alternandole nella narrazione. Mi era molto piaciuto ‘Lo scherzo’, di Milan Kundera, e avevo preso spunto da quel romanzo. Terminato il lavoro, convinto che fosse un buon lavoro e che l’argomento fosse d’attualità, lo inviai ad alcune case editrici nazionali, persino a Mondadori, e lo feci leggere sia a Mario Spinella che a Gino Montesanto. Mario ebbe un parere più che lusinghiero, ravvisando un notevole miglioramento nella mia scrittura. Con mia sorpresa, invece, Gino non lo troncò ma quasi, rimproverandomi l’eccesso di personaggi, il passaggio troppo agevole fra la prima e la terza persona…..Lo giudicò un lavoro affrettato, non ‘masticato’  come L’ultimo nemico. In effetti non era stato sottoposto ad un lungo lavoro di revisione, mi pareva di aver raggiunto già una certa pratica, evitando gli errori del principiante già nella prima stesura. Le Case Editrici contattate non furono generose con il mio lavoro. Non mi persi d’animo e lo lasciai decantare un po’.


40-continua

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