Non
soddisfatto della riuscita dell’incontro al Caffè Zamberletti (tenuto conto che
eravamo tre autori, mi aspettavo la ressa in quel locale al piano superiore, ma
di ressa nemmeno l’ombra), pensai di organizzare una presentazione tutta per
me. Conoscevo don Pino Gamalero, del Consultorio La Casa di Varese, e chiesi a
lui la sala. Chi invitare? Avevo conosciuto Dino Azzalin nei panni di
poeta (lo ricordavo ragazzo di oratorio
a Biumo Inferiore), mi aveva invitato a far parte della Giuria del Premio di
poesia Eraldo Benvenuti (dove conobbi Mauro Maconi, Arnaldo Bianchi, Diego
Pisati…), così chiesi a lui. Invitai poi la scrittrice Annalina Molteni,
seconda classificata al Premio Mont Blanc, autrice del romanzo ‘La stagione del
gufo dorato’. Lo avevo letto e avevo scritto la recensione, eravamo diventati
amici. Poi lo dissi al direttore del mio settimanale, don Luciano Frigerio;
all’amico giornalista Pierfausto Vedani (che mi incoraggiava nel mio cammino
letterario) chiesi di fare il moderatore. I presentatori non mancavano quel 25
novembre 1994, una serata piovosa, se non erro. Il pubblico fu inferiore alle
mie aspettative, ma evidentemente avevo aspettative elevate. Devo ancora
ringraziare una mia collega alla Vidoletti, docente di lettere, che coinvolse alcuni
alunni, sorpresi di trovare il prof di ginnastica anche ‘scrittore’. Non ho mai
saputo quante copie sono state stampate e vendute della mia prima raccolta di
racconti, che ho curato anche nella grafica di copertina, una mia foto, un
ulivo dei colli marchigiani. Fra i motivi di soddisfazione, devo annotare anche
l’introduzione, che chiesi a Mario Spinella, un’introduzione generosa, che
addirittura lancia un paragone fra il mio lavoro e quelli di Vasco Pratolini,
soprattutto per ciò che riguarda le tematiche familiare, in particolare i
figli. La sua introduzione lascia però al lettore il giudizio finale, a lui il
compito di sancire la mia qualità letteraria. Fu l’ultima introduzione scritta
da Mario Spinella, che morì in quel 1994.
30 - continua
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