sabato 13 febbraio 2016

La mia scrittura - 24


Mario Spinella è stato importante per me, in quella prima fase della scrittura (superata la fase dell’esaltazione irrazionale) che mi vedeva indeciso, bisognoso di un parere sincero, di qualità, espresso da un tecnico del settore, non da un amico, per il quale rimaneva comunque il sospetto di un parere falsato. Per la verità anche con Mario il sospetto c’era, perché ero diventato amico della sorella Renata Spinella, poetessa che viveva, sola, a Varese. Andavo spesso a trovarla, quindi per Mario, impegnato a Milano, come il fratello Tullio, poteva far comodo questo amico varesino di Renata. Ma mi ero fatto l’idea che l’onestà intellettuale di Mario non mi facesse correre questo rischio. Spinella era un pezzo da novanta della cultura di sinistra, un intellettuale comunista ai vertici a Milano, laureato alla Normale di Pisa, tessera PCI dal 1943, partigiano, responsabile politico di divisione, scrittore, giornalista, segretario di Palmiro Togliatti, nel direttivo della ‘Casa della Cultura’, fiore all’occhiello della sinistra milanese. Autore di saggi e romanzi, si ricorda fra gli altri per ‘Memoria della Resistenza’, libro che mi regalò e autografò il 24 ottobre 1989. Fui sollecito a regalargli ‘La Comune di Barbara’, che lesse e giudicò un buon lavoro, incoraggiandomi a continuare. Pensai a lui quando si trattò di far leggere il testo del mio nuovo romanzo, che avevo intitolato ‘Il nemico’, cioè satana.  Il 6 febbraio del 1990 Mario esprimeva il suo parere, positivo, soprattutto nel paragone con il primo lavoro.’….La Comune di Barbara mi aveva tuttavia lasciato una certa perplessità, per quello che definirei un eccesso di buoni sentimenti, una visione sostanzialmente idilliaca della vita….Ma ciò che più mi preme dirle è che ho l’impressione che Il nemico rappresenti un grosso passo avanti rispetto al romanzo precedente. E da vari punti di vista….Penso, perciò, che il suo manoscritto abbia tutti i titoli per poter interessare un editore. E mi permetto di suggerirle di inviarlo a Raffaele Crovi, edizioni Camunia…’ Mario mi consigliava di leggere molto, soprattutto Manzoni, Nievo, Verga, Svevo, Vittorini. Ma i contatti con Crovi e altri editori non furono positivi, né la partecipazione al Premio Mont Blanc, quindi rividi una prima volta il testo e lo riproposi a Spinella, che fu così gentile da rispondermi, in una bella lettera del 7 febbraio 1991 (foto). Sostanzialmente elogia il mio lavoro di ripulitura, ma ‘…Nel dirle questo, e nel confermare la mia opinione positiva sul suo talento di narratore, non posso tuttavia non aggiungere che a innalzare il suo lavoro a una più alta qualità letteraria fa ancora difetto, a mio parere, una scrittura, uno stile, come si diceva una volta, non sufficientemente elaborata e filtrata entro il crivello della grande tradizione della prosa italiana….Mi perdoni la mia schiettezza; ma prenda sul serio la qualità, e le promesse, che già trovo nei suoi lavori. Il resto verrà, con pazienza, dipanando il lungo filo dei nostri grandi, raccogliendo la loro inestimabile eredità, e facendola sua…’

24-continua

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