Ho
preso l’abitudine di raccogliere tutto il materiale relativo ad un mio libro
dentro una cartelletta colorata. Ecco quella della raccolta poetica UN ANNO,
che conserva il dattiloscritto, lettere e persino una recensione, apparsa sul
settimanale cattolico ‘Luce’, a firma Luciana Schiroli. A differenza di ‘Papà a
tempo pieno’, Un anno non è mai stato presentato in pubblico, non so perché,
forse perché ero impegnato nel tentativo di pubblicare il mio romanzo. Fa parte,
quella raccolta, di una stagione poetica che ho interrotto subito dopo l’uscita
del libro, che ho tralasciato per anni, ripresa a metà degli anni Novanta con
le poesie in dialetto bosino e ritrovata, dopo oltre vent’anni, in questa terza
età della mia vita. Sono contento comunque di aver pubblicato quel libro, e
rileggendo oggi quelle poesie (non tutte, si capisce) devo ammettere che
possono reggere la ‘pretesa’ di una pubblicazione, possono incontrare qualche
lettore contento di trovarsele davanti. Ma intanto, alla fine del 1988, avevo
il mio primo romanzo da piazzare, ‘La Comune di Barbara’. Si trattava di
bussare alla porta delle Case Editrici. Con un minimo di consapevolezza, pur
preso dal mio furor letterario, tralasciai di disturbare le più grandi:
Mondadori, Rizzoli, Bompiani. Provai con Rusconi, Marietti, Marsilio,
naturalmente con le Paoline (visto che avevo pubblicato il mio primo libro e
che curavano anche la narrativa). Confidavo particolarmente in Marsilio, la
casa editrice veneta che aveva una collana per scrittori sotto i 35 anni. Fra i
primi titoli, anche il primo libro di Susanna Tamaro (mia coetanea), se non
erro ‘Cuore di panna’. Marsilio fu impietosa: ‘….un lavoro che appare ancora alla ricerca di una propria originalità
soprattutto stilistica e che sembra ancora molto debitore della matrice autobiografica
del materiale narrato…” Un giudizio che oggi giudico pertinente, ma che
allora ridimensionai, preferendo invece la risposta delle Paoline che –pur non
positiva sul fronte della pubblicazione- dava speranza circa il giudizio del
Comitato di lettura (vedi foto). I giudizi erano dunque contrastanti, ma il
finale era sempre lo stesso: non luogo a procedere.
15-continua
Nessun commento:
Posta un commento