Fatto
il libro, bisognava presentarlo, fare un po’ di pubblicità. Non avendo
esperienza mi sono recato senza indugio dall’assessore alla cultura del Comune
di Varese. Ricordo molto bene, era un pomeriggio dell’estate 1988, non
conoscevo nessuno a Palazzo Estense, bussai alla porta dell’assessore Antonio
De Feo. Mi accolse nel suo ufficio semibuio, faceva un gran caldo, mi sembrava
un po’ assonnato. Ma mi ascoltò, lasciai una copia del libro (o forse mi disse
di portarla al direttore della Biblioteca, Guido Belli) e dopo un po’ di tempo
mi chiamarono proprio dalla biblioteca. Il mio libro era stato inserito fra
quelli, sponsorizzati dal Comune. La presentazione si sarebbe svolta la
primavera successiva. E infatti il 20 aprile 1989, nella sala della cosiddetta
palazzina della cultura, ‘Papà a tempo pieno’ venne presentato alla città. Fra
gli altri, invitai la mia collega, professoressa di lettere alla Vidoletti,
Raffaella Salvemini. La sala (non grandissima) era comunque molto affollata.
Giudicai quell’esordio promettente. Andavo spesso nelle librerie, a vedere il
mio libro sugli scaffali. E quando cambiavo città, anche lì visitavo la
libreria cattolica. Mi affrettai a portarne una copia alla Civica biblioteca
cittadina e, come nel film ‘Colazione da Tiffany’, andavo spesso in biblioteca,
aprivo il cassettino degli autori, trovavo il mio nome e il mio libro.
Piccole-grandi soddisfazioni.
12-continua
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