A
febbraio parlai con Maroni del libro, durante una pausa del Consiglio Comunale.
Come suo solito fece un sorrisino ma parve contento. Cominciò per me la caccia
a Bobo Maroni, perché da quel momento in avanti entrò nel vortice della
campagna elettorale e fu un vero problema incontrarlo. Una lunga intervista, la
più lunga, riuscii a ritagliarla dopo la mezzanotte, al Blubeg’s Cafè di viale
Europa. Un vero sacrificio per me, abituato ad andare a letto alle 21 e ad alzarmi alle 4 del
mattino. Dopo un incontro con gli elettori alla Schiranna, seguii la Passat di
Maroni e ci trovammo al bar, sino alle 2-3 di notte. Un’altra intervista la
feci a casa sua, quando recuperai anche le foto che mi servivano. Poi mozziconi
di interviste, e soprattutto interviste ai suoi amici e ai suoi nemici, a
giornalisti e parenti, a politici e non, lettura di giornali... Poi la lunga
notte d’aprile in via Bellerio, a Milano, sede della Lega Nord, in attesa dell’esito
del voto, con le prime immagini del tripudio leghista, Bossi esaltato, Maroni estasiato
dal responso delle urne (53.640 preferenze). Il libro si chiude con l’incontro
da Maroni, nel suo salotto, la sera del 10 maggio 1994. La tele ha appena comunicato
alla nazione la lista dei nuovi ministri, con premier Silvio Berlusconi. Maroni
è viceprimoministro e ministro degli Interni. Vado, la sua casa è già
circondata dalle forze dell’ordine, ultime battute, il libro è già pronto,
avevo lasciato aperto solo l’ultimo capitolo. Chiudo anche quello e dieci
giorni dopo il libro è nelle librerie di tutta Italia, distribuito da Longanesi.
Tre mesi per scrivere duecento pagine, un record per me. E anche –diciamolo-
una soddisfazione, perché pur essendo una biografia autorizzata, Maroni non ha
fatto alcuna modifica al testo (a parte due rettifiche risibili) e non è un
libro leghista. In cinque anni di carriera giornalistica avevo perfezionato uno
stile, avevo appreso con sufficienza un mestiere, conosciuto un mondo a me
ignoto e un sacco di gente.
32-continua
Da un certo punto di vista, una perla nella tua storia di scrittore. Avrei voluto scriverla io.
RispondiEliminacaro ric, ti ringrazio..diciamo che se maroni avesse fatto un minimo per promuoverlo, avrebbe potuto essere anche un buon successo editoriale, ma lui non fece nulla e io poco....così continuai ad essere uno scrittore di grande insuccesso!
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