venerdì 17 marzo 2017

David Bowie


L’altra sera ho visto alla tele un interessante documentario sulla vita di David Bowie, morto un anno fa. Dico interessante, anche se la musica di David non è mai stata la mia musica. Troppo lontana dai miei gusti (anche se non ho conosciuto tutta la sua musica, visto che ha cambiato tanti generi e ha pubblicato moltissimo). Diciamo che la sua vita mi ha fatto pensare alla necessità vitale di rinnovarsi, di sperimentare, di non accontentarsi delle sicurezze, di seguire nuove vie…..esattamente l’opposto del mio bisogno di ripetitiva sicurezza. E che dire del suo modo di affrontare la morte? In pochissima sapevano del suo tumore al fegato, che in circa due anni l’ha condotto oltre la vita. Eppure ha sempre lavorato, progettato, lasciandoci con un nuovo disco e un musical. L’avrà fatto per denaro, visto che certamente questo suo canto del cigno sarà stato molto remunerativo? Non credo. Era considerato il quarto cantante più ricco al mondo, aveva sposato un top model….certo, i soldi non bastano mai ma non credo sia stato per quello. La sua ultima canzone, Lazarus, mi pare abbia molti significati: certo voleva accarezzare un’ultima volta il suo vasto pubblico, voleva dimostrare che si può vivere intensamente sino alla fine, che la morte vince ma solo dopo la nostra ultima battuta. Consiglio di vedere il video.   

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