Sempre in data 14
maggio 1980, così scriveva mia mamma sul suo diario:
‘Non
devo dimenticare di aver avuto un grande attaccamento verso una zia paterna
che, essendo sola, aiutò molto mia madre ad allevarmi. Infatti a otto anni d’età
provai un grosso dispiacere quando si sposò. Fu comunque per sempre la mia
zietta preferita…’
Si tratta della zia
Carlotta (in foto), che intorno ai 50 anni si sposò con Giulio Benfenati,
rendendo triste la bimba Ines. Ho avuto il piacere di conoscere anch’io questa
zia che, avanti negli anni e rimasta nuovamente sola, abitava in via Postumia,
in una vecchia casa di ringhiera verso la Valle Olona. Andavo a trovarla il
giovedì quando, alle elementari, stavamo a casa da scuola. E lì trascorrevo la
mattina, fermandomi anche a pranzo. Ricordo il pranzo perché la zia Carlotta ci
permetteva il lusso di alcuni cibi (vedi le banane) che a casa nostra, viste le
ristrettezze economiche, erano un lusso. Piccola, magra, gentile, sorridente,
stava spesso in compagnia di una sua vicina di casa, Maria Triacca. Veniva spesso
nel pomeriggio a trovare mia mamma, indaffarata in quegli anni con la famiglia
sempre più numerosa. Quando morì, la zia Carlotta lasciò in eredità ai miei
100.000 lire, cifra che servì per comprare cinque biciclette nuove dal ciclista
Cervini.
Continua il diario:
‘A
scuola ricordo di non aver mai faticato ad apprendere, ma ricordo invece la mia
maestra lamentarsi spesso per la mia vivacità. Anche in casa si lamentavano per
le mie monellerie e mia madre mi portava sempre ad esempio la bontà della
defunta sorella. Compiuti dieci anni mio fratello Bruno decise di avviarmi agli
studi musicali, e un bel giorno mi portò in via Balilla (oggi via Copelli), mi
fece conoscere la famiglia Piatti e in particolare la mia futura insegnante di
pianoforte. Iniziai così questa nuova attività, unitamente alla scuola, senza
un preciso scopo finale. Mio fratello sosteneva che la musica mi avrebbe senz’altro
ingentilito l’animo e mi avrebbe fatta sentire meno monella…’
Ecco allora, in foto,
la signorina Iole, maestra di piano della mamma. Ed ecco la palazzina dei
Balilla, in via Balilla, oggi via Copelli. Lì avevano la villa i Piatti.
21-continua
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