Riprendiamo,
sfogliando il diario di mamma Ines, ripartendo dal 1961:
I miei fratelli avevano anche loro
grosse situazioni familiari alle spalle e ognuno bastava a se stesso. Cambiammo
abitazione e lasciammo definitivamente il centro città per trasferirci sul
viale Belforte. Mio fratello Mario se ne era andato ad abitare nel Canton
Ticino e noi occupammo il suo appartamento. Il cambiamento d’alloggio contribuì
in parte a migliorare la mia condizione fisica, ma non a farmi guarire
completamente. Furono veramente anni duri! Mia madre abbisognava sempre più di
cure, i figli erano tre e vivacissimi, la situazione finanziaria non era florida
e l’unica cosa che ci rimaneva era di volerci, come moglie e marito, sempre
molto bene e di aver capito l’importanza e il dono della nostra unione. L’insegnamento,
dopo la nascita di Marco, l’avevo abbandonato e così pure l’impegno con la scuola
di danza e le lesioni private. Feci in questi anni solo la mamma. E così arrivò
l’estate 1962, annunciatrice del quarto arrivo. Io personalmente ne fui
felicissima ma un po’ meno i medici che mi avevano curata negli anni
precedenti. Iniziai così la mia quarta gravidanza acquistando, giorno per
giorno, serenità e fiducia unitamente alla salute…’
Mi risulta
difficile comprendere questa felicità di mia mamma, all’annuncio di un quarto
figlio, stante ciò che aveva scritto prima, ma questo era il suo vissuto, e
questo ha scritto: carta canta!
Eccoci
allora nella nuova casa, quartiere Garibaldi (ex Costanzo Ciano), Biumo
Inferiore. Come avvenne il trasloco? Andammo a piedi, noi ragazzi (avevo 5
anni) da via Ugo Foscolo al quartiere? Senz’altro sarà stata grande la mia gioie
nel vedere un cortile tanto spazioso, con solo due auto posteggiate. Fra i
tanti ricordi di quel periodo, vedo mia mamma indaffarata in casa e una vecchia
lavatrice Hoover con rullo per strizzare (simile a quella in foto), lei che col
coltello prepara scaglie di sapone di Marsiglia che fa cadere nell’acqua calda,
e poi la nostra prima, piccola televisione.
47-continua
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