Il ritrovamento, nelle carte di mio
papà, di altre immagini favorisce la mia attuale tendenza a non voler
proseguire nella storia dei miei genitori, a tornare indietro, a rivivere
vicende, a incontrare altri parenti, tralasciati al primo passaggio. Ecco una
vecchia carta d’identità di Lea, cugina di mio padre, della quale si è parlato
nel precedente capitolo. Ho poi ritrovato una busta, con scritto (carattere di
mia mamma) ‘Cronaca di una giornata’. Ecco conservato il ritaglio della
Prealpina, la locandina piccola del concerto dell’aprile 1952 e l’abbonamento
annuale alla Stagione Concertistica di mia mamma.
Detto dei fratelli di mio nonno,
ecco allora i fratelli di mia nonna materna, Prima Mazzola, che era la
penultima in famiglia. Il primo è Guido Mazzola, che ha sposato Maria Crugnola
e ha avuto tre figli: Emilia, Ugo e Carla. Mi soffermo un attimo. Emilia l’ho
conosciuta, la chiamavano Emilietta, non si era sposata, era tutta casa e
Chiesa, una persona molto buona, stimata da tutti in paese. Carla la ricordo
molto vagamente (eccola in foto), lavorò con mio padre al Garibaldi, la ricordo
perché ha sposato un certo Ghiringhelli, un personaggio simpatico, che ad un
certo punto si mise a lavorare nel settore editoriale. Così ci incrociammo, per
via della mia mania della pubblicazione. Mi parve però un personaggio poco
attendibile, così non seguii le sue indicazioni per una eventuale
pubblicazione. Di Ugo non saprei dir nulla.
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anch'io ho conosciuto l'Emilietta Mazzola di Sant'Ambrogio.
RispondiEliminaDavvero casa e chiesa come indicato nel racconto. E che, ormai anziana, si ritrovò senza avere una casa. Sempre sorridente e cordiale.