La primavera del 1952 è uno sbocciare
di eventi gratificanti e definitive per mia mamma Ines. Così scrive sul suo
diario:
‘Era l’aprile
del 1952 e finalmente presi una sana decisione: avrei sposato il ragazzo dei
miei 15 anni. A coronamento di tutti i miei anni di studio, la sera del 30
aprile 1952 (e qui, stranamente, sbaglia data, trattandosi in
verità del 29 aprile ndr) debuttai davanti al pubblico varesino in un concerto
indimenticabile….’
Purtroppo non abbiamo foto di quell’unico
concerto di mia mamma. Abbiamo però la recensione, apparsa su La Prealpina del
30 aprile 1952:
Il
primo concerto
della
pianista Ines Ravasi
La
giovane pianista Ines Ravasi s’è presentata ieri sera per la prima volta al pubblico,
in un concerto particolarmente impegnativo per la eclettica varietà del
programma presentato. Ed ha vinto brillantemente la sua prima battaglia d’arte,
senza tradire affatto quella emozione di cui era certamente pervasa come tutti
i debuttanti.
Con
la Ravasi si è avuta una grata rivelazione, sia dal punto di vista del
temperamento che della preparazione. Questa giovane pianista è padrona d’un
tocco che riassume potenza e scorrevolezza insolite. A questi pregi naturali,
occorre aggiungere una rilevante tecnica e soprattutto l’invidiabile facoltà di
assimilare prontamente i vari stili degli autori rendendoli nelle loro
particolari caratteristiche. Back, Beethoven e Frank, in modo speciale
quest’ultimo nel mirabile preludio corale e fuga, hanno rappresentato la parte
classica del concerto, e la Ravasi non è uscita schiacciata affatto da tanta
musicalità, anzi, si è difesa benissimo.
Certo
non tutto è lucente e perfetto nella Ravasi; qualche deficienza è affiorata:
impulsivo uso del pedale, ridondanza di potenza a detrimento della
distribuzione degli effetti che in certi punti del concerto si sarebbe
desiderato maggiore, un non completo adeguarsi talora fra la tecnica e le
possibilità espressive. Ma sono difetti attribuibili alla gioventù e alla inesperienza e non a doti naturali e
alla preparazione che invece fanno sperare bene per l’avvenire di questa
giovane concertista, se non le verrà meno la perseveranza e il sacro fuoco
dell’arte.
F.T.
Parole
lusinghiere: un buon esordio. Molto probabilmente il piano che oggi,
restaurato, si trova alla scuola media Vidoletti (foto) ed è stato donato alla
scuola dal Comune di Varese, non è quello usato da mia mamma in quel concerto
del ‘52. Per un attimo ho sperato fosse quello. Il piano in foto è un dono al
nostro Comune di Achille Cattaneo, proprietario della Conciaria Cornelia
(stando ai ricordi del signor Luciano padre, negoziante di strumenti musicali).
Che
dire? Certamente mai e poi mai mia madre avrebbe immaginato che quello sarebbe
stato il suo unico concerto. Sperava di poter conciliare le scelte successive
con una carriera concertistica.
Si
legge sul diario:
‘Nel mese di maggio mi
fidanzai e decisi di sposarmi l’anno seguente.’
Mamma
Ines non fa cenno ai particolari dell’incontro in bici col futuro marito alla
curva dei pegùratt, il suo diario è essenziale e lascia poco spazio ai
dettagli, agli aneddoti.
35-continua
dettagli ... aneddoti ... chissà quanti nella memoria ma, giustamente 'piacevoli' ma ... privati! 60anni fa c'era ancora quella cara modestia e riservatezza del 'privato'. Oggi non esiste più e tutto, purtroppo, è sulla pubblica piazza dei pettegolezzi!! Meglio, tanto meglio quel 'privato' ...
RispondiElimina