giovedì 23 marzo 2017

Ines & Mario story - 35



La primavera del 1952 è uno sbocciare di eventi gratificanti e definitive per mia mamma Ines. Così scrive sul suo diario:
‘Era l’aprile del 1952 e finalmente presi una sana decisione: avrei sposato il ragazzo dei miei 15 anni. A coronamento di tutti i miei anni di studio, la sera del 30 aprile 1952 (e qui, stranamente, sbaglia data, trattandosi in verità del 29 aprile  ndr) debuttai davanti al pubblico varesino in un concerto indimenticabile….’
Purtroppo non abbiamo foto di quell’unico concerto di mia mamma. Abbiamo però la recensione, apparsa su La Prealpina del 30 aprile 1952:

Il primo concerto
della pianista Ines Ravasi

La giovane pianista Ines Ravasi s’è presentata ieri sera per la prima volta al pubblico, in un concerto particolarmente impegnativo per la eclettica varietà del programma presentato. Ed ha vinto brillantemente la sua prima battaglia d’arte, senza tradire affatto quella emozione di cui era certamente pervasa come tutti i debuttanti.
Con la Ravasi si è avuta una grata rivelazione, sia dal punto di vista del temperamento che della preparazione. Questa giovane pianista è padrona d’un tocco che riassume potenza e scorrevolezza insolite. A questi pregi naturali, occorre aggiungere una rilevante tecnica e soprattutto l’invidiabile facoltà di assimilare prontamente i vari stili degli autori rendendoli nelle loro particolari caratteristiche. Back, Beethoven e Frank, in modo speciale quest’ultimo nel mirabile preludio corale e fuga, hanno rappresentato la parte classica del concerto, e la Ravasi non è uscita schiacciata affatto da tanta musicalità, anzi, si è difesa benissimo.
Certo non tutto è lucente e perfetto nella Ravasi; qualche deficienza è affiorata: impulsivo uso del pedale, ridondanza di potenza a detrimento della distribuzione degli effetti che in certi punti del concerto si sarebbe desiderato maggiore, un non completo adeguarsi talora fra la tecnica e le possibilità espressive. Ma sono difetti attribuibili alla gioventù  e alla inesperienza e non a doti naturali e alla preparazione che invece fanno sperare bene per l’avvenire di questa giovane concertista, se non le verrà meno la perseveranza e il sacro fuoco dell’arte.
                                                                                                       F.T.


Parole lusinghiere: un buon esordio. Molto probabilmente il piano che oggi, restaurato, si trova alla scuola media Vidoletti (foto) ed è stato donato alla scuola dal Comune di Varese, non è quello usato da mia mamma in quel concerto del ‘52. Per un attimo ho sperato fosse quello. Il piano in foto è un dono al nostro Comune di Achille Cattaneo, proprietario della Conciaria Cornelia (stando ai ricordi del signor Luciano padre, negoziante di strumenti musicali).
Che dire? Certamente mai e poi mai mia madre avrebbe immaginato che quello sarebbe stato il suo unico concerto. Sperava di poter conciliare le scelte successive con una carriera concertistica.
Si legge sul diario:
‘Nel mese di maggio mi fidanzai e decisi di sposarmi l’anno seguente.’
Mamma Ines non fa cenno ai particolari dell’incontro in bici col futuro marito alla curva dei pegùratt, il suo diario è essenziale e lascia poco spazio ai dettagli, agli aneddoti.   



 35-continua

1 commento:

  1. dettagli ... aneddoti ... chissà quanti nella memoria ma, giustamente 'piacevoli' ma ... privati! 60anni fa c'era ancora quella cara modestia e riservatezza del 'privato'. Oggi non esiste più e tutto, purtroppo, è sulla pubblica piazza dei pettegolezzi!! Meglio, tanto meglio quel 'privato' ...

    RispondiElimina