Non mi soffermerò più di tanto sui
cugini di mio nonno paterno Luigi Zanzi, ma un cenno devo farlo, e capirete
perché. Mio padre ricorda tre cugini di suo padre. Uno era Giovanni Zanzi,
residente alla Bicocca. Come la maggior parte degli Zanzi del mio ramo, fu
muratore e poi fece il contadino nei vasti terreni della Bicocca. Ebbe tre
figli: Mario, Ernesto e Lucia. Poi abbiamo Gaetano Zanzi, anche lui della
Bicocca, che ebbe due figlie, Adele e Antonia. E infine un terzo Zanzi, quello
che più mi interessa. Mio padre non ricorda il nome, ma sa che risiedeva a
Fogliaro. Ebbe due figli, Battista (padre di Giovanni Zanzi, noto preside
varesino) e Augusto. E qui sosto un attimo. Augusto, nato a S.Ambrogio il 24
novembre del 1904, fu ciclista professionista dal 1930 al 1936 (foto), gregario
più che altro, non vinse mai, partecipò a 6 Giri d’Italia (conclusi 5, miglior
piazzamento un sesto posto nel 1931) e ad un Tour de France, quello del 1932.
Aprì poi un negozio di biciclette, l’ultima sede fu in via Veratti, cicli
Bianchi, e qui ricordo un aneddoto. Nel 1977 avevo finalmente raggranellato i
soldi per comprare, a 21 anni, la mia prima bici da corsa. Andai anche nel
negozio di Augusto Zanzi, non sono sicurissimo ma mi pare ci fosse ancora lui,
che morirà il 23 aprile del 1979, due anni dopo. Fatto sta che quelle bici
Bianchi color bici Bianchi, cioè azzurro acqua, mi piacevano assai ma erano
troppo care, così optai per una Olympia gialloarancione, che comprai da
Regazzoni di via Piave al costo di lire 178.000. Evidentemente la mia passione
per la bici ha qualche antenato illustre!
62-continua
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