lunedì 27 marzo 2017

Ines & Mario story - 51



Mi dilungherò solo sulla vacanza del 1968, perché il primo amore non si scorda mai. Dunque….fu la nostra prima vacanza familiare, la prima con l’auto, la prima in tenda: tante primizie tutte in una volta. Venivamo da anni e anni di vacanze in colonia (a parte il piccolo, Paolo), la mia ultima fu, in quinta elementare, a Gatteo a Mare. Poi arrivò l’estate del 1968. Date le ristrettezze economiche, non restava che il campeggio, fra l’altro in auge proprio in quegli anni. Ecco dunque una tenda a capanna Cabanon, sei posti (risicati) solo per dormire, sei brandine, un tavolino, un fornellino a gas in miniatura, l’auto strapiena, dentro (con sei occupanti) e sopra. Unica meta certa iniziale: Riva di Trento, sul lago di Garda. Una settimana, poi il vento continuo e disturbante convinse i miei a cambiare meta: perché non tornare sulle dolomiti, a 15 anni dal viaggio di nozze? Detto fatto si partì per il campeggio di Canazei, in Val di Fassa. Ricordo come fosse oggi, ero in auto, verso la Val di Fiemme, nebbia, pioggia, freddo. I miei, preoccupati, si erano fermati a Trento a comprare qualche sacco a pelo. E ben fecero. Montammo la tenda sotto il diluvio. E per sette giorni, proprio come per Noè, la pioggia fu fedele compagna. Ricordo la salita in auto al Passo Sella (gioii, per la prima volta salivo sopra i 2000 metri) e al Passo Pordoi: naturalmente pioveva. E poi la mitica passeggiata all’Alpe di Siusi, per tornare al Floralpina. Imboccammo la Val Duron in auto che non pioveva, ma il cielo era grigio. Ad un certo punto la salita si impennava, mio padre spinse al massimo la sua Fiat 600 ma fu costretto a bloccarsi. Iniziammo a camminare verso l’Alpe, iniziò a piovere. Avevamo in dotazione un impermeabile fantozziano lungo e leggero, marrone, con tanto di coppola. Arrivammo dopo un lungo itinerario, stanchi e affamati, al Floralpina, diventato nel frattempo un grande albergo. Lì mangiammo. Rivedo l’emozione dei miei genitori, il loro entusiasmo nonostante le fatiche e le previsione meteo avverse. Scappammo dalla Val di Fassa dopo una settimana, puntando verso il sole e il mare. Eccoci in foto al Passo Rolle, verso il mare. I miei scelsero un campeggio di fronte a Venezia, praticamente a Porto Marghera: il mare era petrolio. Infatti era impossibile fare il bagno, possibilissimo invece essere punti dalle zanzare. Visitammo Venezia, a causa di una incomprensione (il Mario non aveva precisato Menù Turistico) i miei pagarono un’enormità una fetta di carne e patate alla Cà Bernard, in pieno centro, alla partenza l’auto andò in panne e fummo costretti a sostare subito da un meccanico, ma comunque, in qualche modo, arrivammo a Varese.  

51-continua

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