Scrive mia
mamma:
'Ma purtroppo una creatura si
affacciava alla vita e un’altra se ne andava. Il 4 febbraio 1963 moriva mia
mamma. Fu un dolore più rassegnato rispetto a quello provato per mio padre; ma
ugualmente molto sentito. Per fortuna c’erano i miei quattro monelli, tre che
scalciavano in cortile e uno all’interno della mia pancia. Nacque così Paolo
come quarto dono mandato da Dio. Ma Polo aveva forse due anni quando io
cominciai ad accusare disturbi agli occhi. Fu un malessere terribile che si
concluse con una degenza in oculistica e una serie di esami clinici. Diagnosi:
intorbidimento vitreo occhio sinistro da corpuscoli infiammatori. Mi fu
consigliato di asportare le tonsille e di guardare bene la situazione dentaria.
Fui in questo periodo che provai anche il mio terzo triste distacco perdendo la
mia cara zietta Carlotta. Ormai non avevo più nessuno all’infuori di me e la
sua persona così generosa e buona mi mancò veramente…’
Leggendo
dell’alternarsi di gioia e di dolore nelle giornate di mamma Ines, mi viene in
mente la canzone di mio fratello Mock ‘Time to start again’….Ogni volta che
voli in alto, poi ricadi giù…..Non ho immagini dei funerali della cara zietta
Carlotta, ho invece interessanti foto del funerale di suo marito Giulio, a
Biumo Inferiore, negli anni Cinquanta. Si nota un giovane parroco don Felice
Guglielmetti, la via Carcano ancora con le rotaie del tram, i bimbi dell’asilo
e le orfanelle che seguivano i funerali, mia mamma al cimitero di Belforte, col
foulard nero. La zia Carlotta lasciò in eredità alla mia famiglia 100.000 lire.
Con quei soldi entrammo dal ciclista Cervini di via Manzoni con 5 bici
scassate, e uscimmo con 5 bici Gloria nuove di zecca: davanti mio padre con il
piccolo Paolo nel seggiolino, poi mia mamma, poi Marco, poi io e chiudeva la
fila Guido, il solo ad avere una bici con il manubrio stretto e dritto. Mi
spiace davvero di non avere neppure una foto della nostra famiglia in
bicicletta.
48-continua
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